La storia dell'ologramma

Costruiamo il futuro imparando dal passato

La definizione

L'olografia è una tecnologia di memorizzazione di una informazione ottica sotto forma di registrazione di un finissimo intreccio di frange di interferenza con impiego di luce coerente (sia spazialmente sia temporalmente) laser. L'immagine così creata è caratterizzata da una illusione di tridimensionalità.

Le prime notizie

Teorizzata dallo scienziato ungherese Dennis Gabor che realizzò semplici ologrammi utilizzando la luce "verde" dello spettrogramma di una lampada a vapori di mercurio, non ebbe applicazioni significative fino all'introduzione di sorgenti di luce altamente coerente (LASER) negli anni sessanta.

Con l'introduzione delle sorgenti laser iniziò lo sviluppo di varie tecniche di registrazione olografica dovute ai contributi di Emmett Leith e Juris Upatnieks, Yuri Denisyuk, George Stroke ed altri.

L'ologramma in epoca moderna

L'informazione registrata è l'interferenza tra una parte di luce (proveniente dalla stessa sorgente coerente) riflessa da uno specchio e del fronte d'onda riflesso da un oggetto su una lastra fotografica a grana finissima, chiamato ologramma.

La finezza della grana di una lastra per olografia consente la risoluzione di 3000 - 12000 linee/mm.

La tecnica olografica si basa sul fenomeno dell'interferenza ottica. Nella registrazione di un ologramma la luce proveniente da un laser viene divisa da uno specchio semitrasparente (beam-splitter), i due raggi risultanti vengono quindi espansi e convogliati mediante specchi, uno ad illuminare il soggetto (fronte d'onda dell'oggetto) ed il secondo direttamente una lastra fotografica (fronte d'onda di riferimento): i due fronti d'onda interferiscono e la registrazione delle frange d'interferenza sulla lastra fotografica è l'ologramma. La lastra è ovviamente sviluppata e fissata come in un ordinario procedimento fotografico b/n (in bianco e nero). Quando sulla lastra si rinvia l'onda di riferimento, il fronte d'onda dell'oggetto viene ad essere ricostruito punto per punto della lastra. Da qui l'effetto di parallasse tipica dell'immagine virtuale che si vede traguardando attraverso la lastra olografica, esattamente come se l'oggetto fosse visto, punto per punto, attraverso una finestra.

Tecniche di produzione

  • Ologramma per trasmissione: l'immagine viene osservata dal lato opposto a quello di provenienza della luce.
  • Ologramma per riflessione: l'immagine viene osservata dallo stesso lato da cui proviene la luce.

Gli ologrammi presenti sulle carte di credito sono degli ologrammi per riflessione a luce bianca (WLTO) specchiati in modo da permetterne la visibilità per riflessione.

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